lunedì 2 maggio 2011

Contro la musica ye ye (perfino al centro sociale)

La ballano nei locali fighetti dei centro quarantenni che combattono la paura di invecchiare dandosi al burlesque, la mettono negli aperitivi dei locali moderatamente alternativi, facendola ballare a ventenni che si creano un passato più sorridente, a misura dei loro corpi ancora tonici.
La puoi ascoltare perfino in un centro sociale dove andavi dieci anni fa, ballata da uomini barbuti con i capelli rasta, metallari con i capelli lunghi e lisci, crestosi residui punk.
Arriva la bomba, io sono bugiardo, con tutte le ragazze sono tremendo, Caterina Caselli e gruppi italiani di cui nessuno si ricorda il nome.
Poi si scivola verso il demenziale: le sigle dei cartoni animati che non guardavo e che il mio corpo si rifiuta di assecondare, invece i Ricchi e Poveri li ballo, ne ho il diritto perchè non ho mai avuto la presunzione di cambiare il mondo.
A un certo punto parte Maledetta Primavera e tutti cantano a squarciagola, mi ha sempre stupito la forza del ritornello, l’ho vista cantare con lo stesso entusiasmo in matrimoni incravattati e destrosi.
Il centro sociale è cambiato: è pieno di bambini, sono figli dei contestatori, si smarriscono come già fecero i loro genitori alla Standa o all’Upim, dal palco arriva puntuale la comunicazione di servizio.
Sono tutti smarriti e confusi, rimasti all’epoca del twist, un dj invecchiato male se la prende con il Papa esagerando.
Non capirò mai la bestemmia, io mi sono liberato del cattolicesimo.
Chi bestemmia è un credente apostolico romano, maledice i santi perchè sotto sotto ci crede ancora, distingue santo e peccatore con categorie banali.
Un po’ come quelli che contestano la nomina a beato di Giovanni Paolo II adducendo prove e dichiarandosi nel contempo atei, un controsenso logico evidente.
Come se la beatificazione potesse avere un senso qualsiasi per un non cattolico.
A me sembra una operazione di marketing gigantesca, a cui fanno fatica a credere perfino loro.
Per diventare santo devi aver fatto dei miracoli tangibili, altrimenti sei solo un uomo, come se non fosse già abbastanza esserlo.
Bisogna avere dei superpoteri, come i personaggi dei cartoni, di cui sono tutti così stupidamente nostalgici.

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