mercoledì 6 aprile 2011

Contro i cantanti che non si rassegnano al passaggio del tempo


Il meglio deve ancora venire sta scritto su grandi manifesti alla stazione Termini.
Sembra una minaccia, è solo lo slogan con cui Ligabue lancia il suo ultimo concerto.
A Sanremo Max pezzali vestito da contadino padano con giacca di velluto e camicia a scacconi dice di voler vedere il suo secondo tempo e che di sicuro sarà splendido, allunga le vocali per enfatizzare l’ottimismo.
Vasco Rossi in autogrill è affianco alle mentine, il suo album ha un titolo vitalista: vivere o niente.
Tutti questi cantanti, una volta che l’ispirazione, se mai l’hanno avuta, è svanita completamente, iniziano a parlare del passaggio del tempo.
Lo esorcizzano con canzoni e canzonette, non è solo una moda italiana, lo fanno anche gli insopportabili dinosauri della musica, i tizi tipo rolling stones che fanno quei tour dai titoli evocativi.
Cose tipo siamo ancora qui, the last tour, eccetera eccetera.
La musica non è fatta per i vecchi, mi viene da pensare, almeno che non cambi completamente e ti metti a cantare nuove cose, almeno che non sei Johnny Cash.

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