lunedì 31 gennaio 2011

Contro l'Argentina 1


Sarebbe facile pensare che siano delusioni d’amore a farmi parlare così ed invece no, molte di queste cose mi erano già evidenti  dalla prima volta, altre le ho scoperte ora, ma in ogni caso sono osservazioni lucide.

Gli argentini sono così nazionalisti che a mezzanotte spaccata qualsiasi radio del paese, da quelle più grandi alle locali della Patagonia, mandano in onda l’inno nazionale.

Gli argentini non più di trent’anni fa hanno avuto uno dei regimi più feroci dell’ultimo secolo, eppure adesso le madri di plaza de Majo dicono cose retoriche senza senso e appoggiano il governo peronista.

Gli argentini di sinistra inneggiano, li ho visti con i miei occhi, allo stesso modo Peron e Che Guevara, e sono convinti che Peron sia quasi un mezzo rivoluzionario.
Peccato che Peron sia stato un fascista con solide basi corporative, anche il fascismo aveva una radice di sinistra, ed era simpatizzante del nazismo, oltre che dittatore e assassino in serie.

Gli argentini hanno il complesso di inferiorità e lo fanno pagare agli stranieri, letteralmente.
Hanno risorse, perfino petrolio, vacche, una scolarizzazione alta, un mucchio di terra e pochi abitanti,  insomma avrebbero tutto per essere ricchi, da primo mondo, ed invece sono una nazione  da secondo mondo, superata negli ultimi anni anche dal loro rivale tradizionale in Sudamerica, il Brasile.
Per questo invidiano l’Europa e ce lo ricordano facendoci pagare cinque volte gli ingressi alle loro bellezze naturali, ad esempio al ghiacciaio Perito Moreno un argentino paga 20 pesos, un italiano 100.
Lo stesso per entrare in un parco.
La cosa più assurda è che anche un boliviano paga cinque volte quanto un argentino.

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