venerdì 7 ottobre 2011

Contro la razionalità (sugli oroscopi)


Ero a Istanbul, la amica della mia ospite aveva occhi tondi e bellissimi, belle tette e i denti in disordine.
Eravamo in taxi diretti verso il Bosforo per imbarcarci su un traghetto, ci eravamo conosciuti da due minuti e la ragazza come seconda domanda non mi chiese cosa fai nella vita?
Quando me lo chiedono mi annoio, ogni tanto sarebbe divertente fingersi qualcun altro, un ingegnere edile, un microbiologo, un fisico nucleare, sorprendersi.
Se racconto che faccio il regista e mi metto a parlare dei miei progetti di documentari finisco al centro dell’attenzione, non riesco a trattenermi dal renderli interessanti; mi fanno un sacco di domande, rispondo come posso, dopo un po’ ho voglia di cambiare argomento.
La ragazza non mi fece domande, mi guardò un attimo e mi disse tu sei Pesci.
Le chiesi come aveva fatto a intuirlo.
Mi diede una bella risposta: hai lo sguardo come il mio ed io sono un Pesci.
Sapeva riconoscere i suoi simili.
La ragazza leggeva i fondi del caffè e Osho, si commosse davanti ai dervisci che danzavano ed aveva lo sguardo malinconico.
Altre poche ore e mi sarei innamorato.
Dipendeva dai pianeti penso, appena tornato da Istanbul incontrai M.
Sono convinto che uno si innamora quando è vulnerabile, diventi più ricettivo, non è molto diverso dal prendersi una influenza.
M., dopo avermi lasciato, mi disse per telefono che era troppo vulnerabile quando mi aveva conosciuto, come fosse stato un imperdonabile errore.
Incontrai M. in giugno, avevo superato in febbraio Saturno contro, iniziavo ad avere Giove dalla mia parte e Venere in splendido aspetto.
L’oroscopo prevedeva due anni buoni, di cambiamenti grandi e positivi, da tempo ho smesso di crederci.
Allora ascoltavo ogni giorno l’oroscopo di Paolo Fox on line, 
S. era stata la prima ad avvicinarmi al mondo dell’astrologia, mi aveva perfino stilato il tema astrale.
Gli oroscopi giornalieri non sono affatto affidabili, ci vorrebbe un astrologo che ti fa complicati calcoli personalizzati ma quello di Paolo Fox pur nella sua approssimazione era meglio di niente.
Paolo Fox è un tipo preciso e spiega in pochi cenni la posizione dei pianeti, cosa che altri non ti dicono mai, tratta la gente con un minimo di rispetto.
Ovviamente per M. i segni zodiacali e gli oroscopi non avevano alcun senso, era cocciutamente razionale.
Prendeva in giro la mia ex per queste manie ed a volte anche io facevo qualche battuta, una delle cose che riescono meglio agli amanti è demolire i propri ex reciprocamente, è un operazione insensata e cattiva di cui ci si vergognerà in seguito.
S. mi aveva anche parlato con entusiasmo di Rob Breszny, un ex hippie dal passato da poeta che si era perfettamente riciclato come scrittore di oroscopi pubblicati in mezzo mondo.
Mi convinse anche a contattarlo, visto che eravamo in viaggio a San Francisco, per intervistarlo, all’epoca ancora proponevo articoli alle riviste.
Incontrammo Rob a San Francisco e lui mi parlò della sua filosofia di vita super positiva e ottimista.
Per lui tutto andava bene, tutto doveva essere visto nell’ottica dell’energia, aveva appena scritto un libro su questo.
Era l’opposto di me che mi vantavo già all’epoca di essere critico ed apocalittico.
Di astrologia non ne parlammo per niente, ebbi la sensazione che fosse stato il suo pretesto per campare decentemente.
Era da tempo che non ascoltavo gli oroscopi.
Gli oroscopi, anche se ben congegnati come quelli di Fox, hanno sempre un grosso difetto, sono conformisti e legati alla cultura dominante.
Così danno troppa enfasi a soldi e lavoro, quando parlano dell’amore, raccontano di relazioni forti, di legami deboli o avventure, sono basati sugli schemi ricorrenti degli incontri contemporanei.
Se poi sono oroscopi da riviste femminili, sono anche peggio, usano le stesse categorie di fiction tremende come Sex and the City.
In queste fiction ci sono sempre trucchi, segreti e tattiche da rispettare, la seduzione si basa su regole da programmazione neuro linguistica, a volte mi rendo conto anche io di stare giocando a decriptare i segni, inutile semiotica che non ti porta da nessuna parte.
Le parole e i minimi movimenti mi restano in mente per intere mezze giornate; ci sono frasi, espressioni del viso e gesti che sono nella mia testa da mesi, tornano quando meno te l’aspetti.
In questi momenti finisco per odiare il mio cervello e la mia stramba memoria.
Forse per questo oggi ho ripreso ad ascoltare l’oroscopo, almeno mi dà qualche indicazione sui transiti lunari, so che non ne verrà nulla né di buono né di cattivo.

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