mercoledì 23 marzo 2011

Contro gli esperti militari

Li tirano fuori ogni tanto quando scoppia una nuova guerra.
Sono i classici nerd che fin da bambini giocavano con i soldatini di piombo, strateghi militari, esperti di aerei e carrarmati, di cacciatorpediniere e portaerei senza aver mai combattuto.
Sono direttori di riviste pressochè sconosciute, hanno la venerazione del comando e delle forze di intelligence, portano occhiali e spillette militari sulle giacche, oppure sono direttori di istituti dai finanziamenti sospetti.
Vanno in televisione a qualsiasi ora del giorno, sapendo bene che questa è la loro occasione e che saranno poi rimpiazzati quando la fase calda finirà.
Ci sono alla mattina svegli all’alba come parodia di militari a mostrarsi efficienti nelle analisi e nele spiegazioni dei raid notturni, restano per il pomeriggio dentro contenitori che di solito si occupano di cronaca rosa e nera, spiegando la guerra a conduttrici starlette e polemisti da strapazzo.
Fanno incursioni veloci in telegiornali e programmi di informazione teoricamente più seri e rivolti a un target di lettori di quotidiani, quindi li trovi a porta a porta davanti a lavagne colorate che ricordano certe cartine geografiche delle loro infanzia.
Dormono quattro ore a notte, soffrono d’ansia perché hanno paura di perdersi un collegamento radiofonico o di fare una valutazione errata delle forze in campo.

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