sabato 26 febbraio 2011

Contro Isoradio


Isoradio è la radio dove mettono i dj che sono stati considerati troppo noiosi per radio Rai, ci finiscono quarantenni e cinquantenni che sono costretti a lanciare rubriche sul camionista, a intervistare maggiori e tenenti della polizia stradale e del servizio meteorologico, a volte perfino dei carabinieri.
Viaggiare informati, del Cis, bollettini del traffico a tarda notte di un lunedì qualunque.
Ovunque senza problemi, traffico scorrevole, che poi quando ci sono gli esodi o succede qualcosa sono sempre in difficoltà, sempre un po’ in ritardo, vittime dell’impreparazione burocratica di chi li dirige.
Deejay costretti ad essere seriosi, a battutine inoffensive, garbate, mentre i loro colleghi delle radio commerciali si possono sbizzarrire e dire stronzate e luoghi comuni giovanilistici senza doverne rendere conto a nessuno.

Deejay che sono costretti a lanciare musica vecchia e già morta, in mono.
Così passano Sanremo degli anni ’90, pezzi italiani che non si ascolterebbero mai e che non rientrano fra i brani ingiustamente rimossi, e poi classici stranieri, dance anni ’70, in una programmazione surreale e folle in cui a Barry White può seguire Fiordaliso oppure un pezzo hip hop anonimo, senza nessun apparente nesso logico.


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