mercoledì 13 aprile 2011

Contro il bengalese sotto casa


Sotto casa ho un chiosco gestito da bengalesi, è un posto molto utile perché è aperto fino a tardi la sera, almeno fino alle undici,  così è perfetto per la tua voglia di frutta e verdura o se ti serve una birra.
Insomma il classico posto indispensabile a Roma, in particolare da aprile in poi.
Il chiosco ha un capo, un bengalese sposato con figlia piccola, e degli aiutanti.
Sono un couchsurfer e quindi mi è capitato di ospitare gente in casa:
ho ospitato coreani, turchi, statunitensi, argentini, spagnoli.
Sono stato visto con ragazze di diverse nazionalità e questo unito al mio lavoro creativo, o pseudo tale, nel mondo dell’audiovisivo ha fatto di me un loro falso modello.
Sono convinti che tutte le ragazze siano mie amanti, e quando sono solo mi fanno battute, mi dicono tu non fidanzato vero? Tu furbo..? tu cambi ragazza sempre e poi mi chiedono dove è la bionda? Dove la spagnola? Dove è la turca?

Un aiutante in particolare è piu audace degli altri, quando mi serve ha sempre un mezzo sorriso malizioso, sembra sempre sul punto di chiedermi qualcosa, non è invidioso, sembra compiacuto dell’immagine che si è fatta di me.

Una volta capitai con la mia ragazza da loro a comprare della frutta: melone, pesche, albicocche, era luglio e volevamo farci una macedonia.
E il tipo prendeva la frutta e poi mi guardava facendomi una sorta di occhiolino, una specie di strano tic, davanti a lei senza ritegno annuiva con il capo complimentadosi a suo modo, sembrava la tipica scena recitata male che mettono nei  film porno fra due amplessi.
Non penso di essere mai stato tanto imbarazzato, il suo atteggiamento era subdolo eppure chiaro, dovevo solo provare a far finta di niente e reggere il gioco, non avevo altra scelta.
Così ora mi trovo sempre un po’ in difficoltà quando devo andare a comprare da loro frutta e verdura, ne risente la mia alimentazione.

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